Descrizione
Venne realizzato in circa 8 mesi: i tempi ristretti, che tuttavia non ne impedirono una costruzione ineccepibile dal punto di vista architettonico, furono determinati da una clausola del contratto nuziale, la quale prevedeva che se la sposa non si fosse trovata a proprio agio nel palazzo pescasserolese, in convivenza con i suoceri, la cospicua dote di 8000 ducati sarebbe stata reincamerata dalla sua famiglia.
Quest’imponente palazzo si compone di cinque piani: il piano terra era riservato alla zona giorno e rappresentanza; il primo era quello “privato” delle stanze da letto; al secondo vi erano i saloni da ballo, mentre al primo e al secondo piano “sotto strada” si trovavano, rispettivamente, il granaio e il frantoio, le cucine e la stireria. Nel palazzo è venuto alla luce il 1° dicembre 1879, Erminio Sipari, deputato del Regno, artefice e primo presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Tra gli ospiti illustri vanno ricordati il filosofo Benedetto Croce e il cardinal Montini, futuro Paolo VI. Nel 1992, una parte del palazzo è stata aperta al pubblico grazie all’inaugurazione del Residence Hotel Raffaello. Qui è possibile ammirare gli affreschi dei soffitti e la biblioteca, che conserva oltre 2000 volumi, tra testi giuridici e letterari ottocenteschi, opuscoli di storia locale cominese e altosangrina, crociana, ecc.
Costruito nella seconda metà del XIX secolo dalla famiglia di proprietari terrieri venuti dall’Abruzzo alla fine del ‘700, è una importante costruzione a tre piani, con un piano terra intonacato e semplici e semplici finestre poi tamponate. Vi sono due portoni di ingresso, sormontati da metope e da balconi di pietra.
I due piani superiori sono rivestiti di intonaco rosa con decorazioni di finti mattoni. Una grossa fascia segna l’altezza del parapetto e separa il piano terra dal primo piano. Una seconda fascia tra primo e secondo piano, collega le ringhiere della serie di balconi che sovrasta le finestre.
Un alto ed elaborato cornicione conclude l’edificio.